In Italia quella di utilizzare le “gomme da neve” o “gomme termiche” è un’abitudine che si sta diffondendo sempre di più: le statistiche degli ultimi anni dicono che gli pneumatici invernali sono montati su circa il 25 per cento delle automobili in circolazione, un dato buono ma anche limitato da preconcetti, paure o informazioni inesatte ancora diffuse tra gli automobilisti. In realtà gli pneumatici invernali sono un dispositivo di sicurezza molto utile quando le temperature si abbassano e non comportano a conti fatti una spesa aggiuntiva rispetto alle sole gomme estive, perché quando si circola con le invernali non si consuma l’altro treno di gomme, e viceversa (a parte la manodopera ed eventualmente il deposito delle gomme).

TECNICAMENTE…

Anche se sono comunemente chiamati “gomme da neve”, gli pneumatici invernali non servono solo quando nevica: la particolare mescola di cui sono composti – più morbida rispetto a quella degli pneumatici estivi – garantisce prestazioni superiori già a temperature sotto i sette gradi centigradi, perché si mantiene più elastica e quindi aderisce meglio all’asfalto.
Gli pneumatici invernali, inoltre, hanno un disegno del battistrada (la parte della gomma che aderisce al fondo stradale) composto di tasselli molto sporgenti e speciali lamelle, fatte apposta per riempirsi di neve, e questa caratteristica garantisce una maggiore trazione e una migliore tenuta sui fondi innevati perché l’attrito tra neve e neve è più forte di quello tra la neve e la gomma. I profondi canali tra i tasselli sono invece pensati per drenare in modo più efficace le elevate quantità d’acqua delle abbondanti piogge nelle stagioni più fredde.

LE CATENE A BORDO

La normativa italiana equipara le gomme invernali alle catene da neve: queste ultime, però, restano la scelta migliore in caso di neve alta o di ghiaccio. Esiste infatti un tipo specifico di catene da neve chiamato “rompighiaccio”, progettato per penetrare nello strato di ghiaccio o frantumarlo, garantendo allo pneumatico il contatto diretto con l’asfalto.

LE VERE GOMME PER L’INVERNO

I veri e propri pneumatici invernali si riconoscono perché sul fianco hanno non solo la sigla M+S (mud+snow, fango più neve in inglese) ma anche il disegno di una montagna che contiene un fiocco di neve. Lo snowflake (fiocco di neve, appunto) certifica che il prodotto ha superato test specifici: questo simbolo garantisce i benefici di una progettazione pensata per le condizioni climatiche più difficili.
Viceversa la sola denominazione M+S è sufficiente per identificare quelle che la legge definisce “dotazioni invernali”, ma non è per se stessa garanzia di prestazioni ottimali, perché la normativa non impone
prove che certifichino le effettive prestazioni di un determinato pneumatico nella stagione fredda. In pratica i produttori possono apporre il marchio M+S su un modello di gomma a loro discrezione, e
per questo motivo la dicitura si trova su diversi tipi di pneumatici – da quelli con tasselli molto alti pensati per i fuoristrada, agli pneumatici chiodati, alle gomme “all season” (quattro stagioni) – che
rappresentano soluzioni di compromesso. Questi, pur soddisfacendo i requisiti di legge, non garantiscono le stesse prestazioni e la stessa sicurezza dei “veri” pneumatici invernali che hanno entrambi i tipi di indicazione.

LUOGHI COMUNI E INFONDATI CONSIGLI

La diffusione limitata delle gomme invernali in Italia è dovuta ad alcuni preconcetti o falsi miti ancora piuttosto diffusi. Il primo e più semplice è quello per cui le gomme termiche servano solo su neve e ghiaccio. L’inesattezza di questa idea è dimostrata dal fatto che gli pneumatici invernali garantiscono migliori prestazioni e quindi più sicurezza dai sette gradi centigradi in giù, e inoltre sul bagnato sono in grado di smaltire meglio l’acqua, evitando il fenomeno dell’aquaplaning (che avviene quando l’auto, passando su una pozzanghera profonda, perde contatto con l’asfalto perché “galleggia” sull’acqua). Altre obiezioni diffuse sono quelle legate al minor comfort, all’usura precoce e al maggiore consumo di carburante: queste critiche potevano essere valide alcuni decenni fa, ma oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, gli pneumatici invernali hanno prestazioni equivalenti a quelle degli estivi in tutti i campi citati. Non è vero che sulle auto a trazione anteriore basti montare gli invernali davanti (o viceversa con quelle a trazione posteriore), ed è altrettanto falso che i 4×4 non abbiano bisogno di gomme da neve. Le leggi della fisica non ammettono eccezioni: un’auto con pneumatici invernali montati solo davanti (o dietro) avrà una tenuta di strada molto diversa tra ruote anteriori e posteriori. Nel percorrere una curva, l’auto a trazione anteriore rischierà di innescare un sovrasterzo (il posteriore senza ruote termiche, cioè, perderà aderenza sbandando verso l’esterno), mentre l’auto a trazione posteriore andrà in sottosterzo, in questo caso le ruote anteriori non saranno in grado di far sterzare l’auto, con risultati in nessuna ipotesi positivi.

AVERE SEMPRE BUON GIUDIZIO

Le dotazioni invernali sono pensate per aumentare la sicurezza quando le condizioni climatiche non sono ottimali, ma non risolvono ogni problema: la raccomandazione non superflua, perciò, è usare uno stile
di guida adatto alle condizioni del fondo stradale. Tenere una distanza maggiore dalle altre auto è la prima cautela da adottare, perché permette di avere più tempo e spazio per reagire a eventuali sbandate
della propria auto o di quelle circostanti. Un altro suggerimento è usare sterzo, acceleratore e freni con “dolcezza”, per dare modo alle gomme di trovare aderenza quando avvengono rapidi spostamenti di peso.